Cosa fare in caso di decesso?
Documenti morte
La morte di un congiunto significa per i suoi familiari dover affrontare un grosso carico emotivo e al contempo, doversi occupare di vari adempimenti burocratici e amministrativi. In pratica, oltre a pianificare il funerale, bisogna: informare del decesso enti pubblici o società private erogatrici di servizi; chiudere conti correnti; gestire il patrimonio ereditario; ecc. Dietro richiesta dei familiari del defunto, le nostre onoranze funebri a Castelfranco di Sotto sono disponibili a sbrigare tutte le pratiche post-mortem in loro vece, consentendo ai parenti stretti del deceduto di vivere con maggiore serenità il lutto.
Quale documento è essenziale nel caso di decesso di un congiunto?
Un documento indispensabile al fine di svolgere gran parte delle pratiche burocratiche, e non solo, è il certificato di morte. Si tratta di un documento di stato civile, dove si attesta in modo ufficiale il decesso di un soggetto. In questo atto sono riportate le generalità del cittadino defunto, il suo stato civile, il luogo e la data del decesso. Il certificato di morte serve soprattutto per informare la Pubblica Amministrazione e i fornitori di servizi del defunto dell’avvenuto decesso e per sbrigare molti adempimenti post-mortem.
Chi rilascia il certificato di morte?
Questo importante documento è rilasciato dall’ufficio di stato civile o dall’anagrafe del comune dove è avvenuto il decesso; non ha limiti temporali ed è gratuito. Per ottenerlo è sufficiente recarsi di persona agli uffici comunali (in questo caso, in genere, viene consegnato subito) oppure si può richiederlo online (in tal caso bisogna aspettare qualche giorno per averlo).
A cosa serve in specifico il certificato di morte?
Questo documento è richiesto per poter:
• Interrompere gli accrediti della pensione INPS o di altri enti pensionistici
• Cessare i contratti con aziende erogatrici di utenze domestiche e telefoniche
• Presentare la dichiarazione di successione
• Richiedere permessi dal lavoro per lutto.
La nostra agenzia di servizi funebri a Castelfranco di Sotto, su richiesta dei familiari del defunto, può occuparsi della trafila per ottenere dal comune il certificato di morte.
Esiste un documento sostitutivo del certificato di morte?
Il certificato di morte può essere sostituito da un’autocertificazione di morte, ma solo nei casi in cui si debba informare del decesso la Pubblica Amministrazione oppure i gestori pubblici di servizi. L’autocertificazione consente di abbreviare i tempi per le procedure burocratiche, ma non sempre è accettata nei rapporti tra privati. L’autocertificazione di morte deve essere fatta dal parente più prossimo al defunto, compilando un documento che deve contenere: i dati personali del dichiarante; il legame di parentela con il defunto; le generalità del deceduto; il luogo e la data del decesso; la dichiarazione sulla conoscenza delle sanzioni a cui si va incontro dichiarando il falso; la data e la firma. Inoltre, è necessario allegare la carta di identità del dichiarante.
Come bisogna comportarsi per ottenere la pensione di reversibilità in seguito al decesso di un familiare?
Innanzitutto, la comunicazione del decesso all’INPS deve essere fatta entro 48 ore dalla morte, affinché l’istituto di previdenza possa trasferire la pensione al successore (pensione diretta o di reversibilità) o attribuire una pensione all’erede, se il defunto aveva maturato il diritto alla pensione, grazie ai contributi versati (pensione indiretta).
Chi deve trasmettere la comunicazione relativa al decesso all’INPS?
Tale compito deve essere svolto dall’ufficio anagrafe del comune e dal medico necroscopo che ha attestato la morte. Tutti gli altri aggravi dovranno invece essere effettuati dai successori.
Come bisogna comportarsi nei confronti di istituti bancari e poste?
Gli eredi devono informare del decesso, presentando il certificato di morte, tutti gli istituti di credito presso i quali il familiare deceduto possedeva uno o più conti correnti oppure titoli. Fatto questo, i conti saranno congelati fino a quando saranno definiti i successori. Per poter sbloccare il patrimonio sarà necessaria la dichiarazione di successione.
Come fare per presentare la dichiarazione di successione?
Prima di presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, si deve verificare se il defunto ha fatto testamento per stabilire come ripartire il suo patrimonio. In tal caso, il documento deve essere pubblicato presso un notaio, cosicché tutti gli interessati possano conoscerne il contenuto. Successivamente, i familiari devono inviare all’Agenzia delle entrate, entro un anno dal decesso, la dichiarazione di successione che specifica l’ammontare e anche la tipologia di beni di cui è composto il patrimonio ereditato.
Come si presenta la dichiarazione di successione?
Essa deve essere trasmessa mediante il portale dell’Agenzia delle Entrate, successivamente, a seconda del grado di parentela, sarà calcolato l’ammontare dell’imposta di successione da versare.
Chi si occupa della cessazione o della voltura delle utenze e come si deve fare?
Gestire le utenze per cessare le erogazioni o per procedere con una voltura è un compito che spetta agli eredi. La dichiarazione di successione servirà per gestire la richiesta delle utenze di casa come: acqua, elettricità, telefonia, ecc. Per chiedere la cessazione delle forniture è sufficiente chiamare o scrivere ai vari fornitori, chiedendo una disdetta del contratto oppure comunicando l’eventuale subentro dell’erede, fornendo i dati della pratica di successione.
Come si può ottenere l’esenzione dal pagamento della Tari in seguito a un decesso?
Anche in questo caso sono i familiari a dover fare richiesta all’ufficio tributi del Comune, al fine di esentare dal pagamento della tassa il defunto. In seguito a tale richiesta, il soggetto deceduto sarà cancellato dal registro dei contribuenti.
Come ci si comporta se il defunto aveva un’assicurazione auto?
In caso di assicurazioni a nome del defunto, come la RC Auto, si deve informare del decesso la compagnia assicuratrice che si occuperà della cessazione del contratto.
Chi deve presentare la dichiarazione dei redditi del defunto?
L’anno seguente al decesso di un familiare, gli eredi devono presentare la dichiarazione dei redditi a nome del defunto, con i dati riferiti all’anno di morte.
Gli eredi possono detrarre le spese funebri?
Nelle proprie dichiarazioni, i successori possono detrarre le spese funebri sostenute. Secondo la normativa fiscale italiana, si può detrarre il 19% delle spese sostenute per ciascun decesso, indipendentemente dal vincolo di parentela, fino a un importo massimo stabilito.